Ordine dei commercialisti e Associazioni Agi (Associazione giuslavoristi italiani) e Haruka
JOBS ACT, OPPORTUNITÀ E CRITICITÀ DELLA RIFORMA
Flessibilità e ammortizzatori sociali: i contributi di magistrati, rappresentanti del Governo e professionisti
CATANIA – La riforma del lavoro è stata ancora una volta al centro di un convegno che si è tenuto a Catania sabato scorso presso l’Aula delle Adunanze del Tribunale: le sfide di modernizzazione del mercato e le questioni interpretative legate al Jobs Act sono state discusse durante l’evento organizzato dall’Ordine dei commercialisti di Catania, presieduto da Sebastiano Truglio, e dagli avvocati dell’Agi (Associazione giuslavoristi italiani) in collaborazione con l’associazione Haruka. Anche una delegazione di studenti del Liceo Cutelli ha partecipato alla sessione di approfondimento delle norme che riguarderanno soprattutto le giovani generazioni che si affacciano sul mondo del lavoro. Le principali novità introdotte dalla riforma sono state esposte dal responsabile Segreteria tecnica del ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Bruno Busacca, che ha evidenziato come «l’effetto delle riforme si apprezzerà compiutamente nel medio-lungo periodo, essendo inserite in un articolato progetto che mira a modernizzare il Paese mettendolo in condizioni di tornare a competere sul nuovo scenario mondiale: flessibilità, politiche attive, controllo e ammortizzatori sociali fanno parte di un sistema più snello che sta già producendo effetti significativi».
Il presidente del Tribunale di Catania Bruno Di Marco – coordinatore dei lavori – ha sottolineato come «l’attuale riforma ha fortemente inciso sul preesistente impianto normativo, adeguando norme abbastanza rigide nella tutela della parte debole del rapporto di lavoro, alle esigenze di un mercato sempre più dinamico e mutevole». A riguardo Di Marco ha sottolineato come l’estremizzazione di questo modello potrebbe comportare la penalizzazione dei lavoratori che per diversi motivi e tempi potrebbero trovarsi senza lavoro, rimanendo privi di un dignitoso sostentamento, «ciò anche in contrasto con i precetti costituzionali». Il Consigliere Nazionale Cndcec delegato Area Lavoro Vito Jacono, ha ripercorso lo storico ruolo dei commercialisti nell’ambito della consulenza del lavoro, che in certi casi è diventata una vera e propria specializzazione professionale. In merito alla riforma, ha espresso «apprezzamento per la possibilità di poter attirare nuovi investimenti anche dall’estero, grazie alle nuove norme improntate alla flessibilità».
Il consigliere delegato Area Lavoro Odcec di Catania Marcello Murabito ha manifestato favore per le semplificazioni introdotte, ma nel contempo ha condiviso le preoccupazioni espresse dal presidente Di Marco, anche alla luce delle modifiche apportate alla normativa degli ammortizzatori sociali: «La crescita e l’occupazione sono funzione degli investimenti – ha sottolineato – è necessario quindi un congruo stimolo agli investimenti pubblici e privati che possa davvero innescare una ripresa stabile dell’occupazione e dell’economia. In questo senso, non soddisfa, specie in Sicilia e al Sud, la prospettata revisione al ribasso degli incentivi già previsti per le assunzioni di dipendenti a tempo indeterminato che avevano dato maggiore appeal al nuovo contratto a tutele crescenti».
Anche gli interventi dei giuslavoristi presenti hanno fatto luce sulla nuova disciplina che regola il mercato del lavoro: Roberto Cosio – presidente Agi Sicilia e presidente Commissione Lavoro Unione avvocati europei – si è soffermato sulla disciplina dei licenziamenti collettivi nell’ordinamento europeo; Palma Balsamo dell’Agi ha invece rappresentato le modifiche apportate in materia di licenziamenti disciplinari. La sintesi dei contributi è stata affidata in conclusione a Salvatore Pagano, presidente Centro Studi Domenico Napoletano sez. Catania.
