
CATANIA – Sicurezza nei luoghi di lavoro: questa la parola-chiave e l’obiettivo comune di Ordine e Fondazione degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della provincia di Catania, Federazione Architetti Sicilia e Geometri etnei, che hanno acceso i riflettori sul tema nel corso dell’evento “Sicurezza partecipata”, organizzato da GAe Engineering.
«Mirare alla sicurezza è un dovere da parte di tutte le parti interessate: dal committente al direttore dell’esecuzione dei lavori, dall’autorità di controllo alle istituzioni, dal professionista al lavoratore – ha esordito il presidente degli Architetti Sebastian Carlo Greco – le figure che appartengono alla nostra categoria spesso ricoprono ruoli di primo piano nella realizzazione di un’opera, motivo per cui siamo parte attiva del processo che deve innalzare il livello di sicurezza». Un contributo da cui non può prescindere l’aspetto formativo, su cui si è soffermata la presidente della Fondazione Eleonora Bonanno: «I percorsi di apprendimento e di aggiornamento sono fondamentali per acquisire le competenze necessarie per un’oculata analisi di ciò che accade soprattutto all’interno dei cantieri. Ma per una visione complessiva occorre un confronto costante con tutte le figure che operano nel settore dell’edilizia». Concetti che hanno fatto da apripista all’introduzione di Giovanni Lucifora, vicepresidente OAPPC CT e coordinatore dell’Ufficio Speciale Sicurezza dell’Ordine Etneo. Come emerso durante il confronto, il tema è di grande rilevanza in tutti i settori lavorativi. E la strada da seguire, secondo l’ingegnere Giuseppe Amaro, presidente di GAe Engineering, è la stessa: «Sedersi attorno allo stesso tavolo per condividere gli aspetti che riguardano tutti gli attori che operano nel campo della sicurezza. Il settore su cui si focalizza maggiormente l’attenzione è inevitabilmente quello edilizio – ha aggiunto – che registra il maggior numero di incidenti gravi, spesso mortali. Obiettivo della sicurezza condivisa è limitare i rischi, individuando soluzioni e metodi operativi adeguati per prevenire infortuni».
A tenere banco nella relazione di Pier Luigi Pavanelli – ASL di Torino – è stato sempre il settore delle costruzioni, «su cui ha riposto grande interesse il Piano Nazionale della prevenzione, allo scopo di redigere linee-guida per la diffusione della cultura della sicurezza. Parallelamente, le norme da introdurre prevedono una funzione assistenziale dell’autorità di controllo, il cui compito non sarà più solo ispettivo e sanzionatorio. Il nuovo ruolo rappresenterà un valore aggiunto, avviando confronti produttivi e fornendo importanti informazioni a coloro che operano nei cantieri». Altro passaggio importante è quello dell’analisi del rischio nelle varie fasi operative, «sia quella realizzativa, che manutentiva». Un aspetto su cui si è soffermato Claudio Saibene, della COIMA SGR, aprendo poi una parentesi sulla digitalizzazione, «che può aiutare il processo della sicurezza, puntando alla prevenzione e contribuendo alla raccolta dati e all’informazione sulle modalità operative attraverso le nuove tecnologie, per esempio con l’utilizzo di codici QR affissi all’ingresso dei cantieri».
A sintetizzare il contenuto dell’incontro è stato il presidente dei Geometri di Catania Agatino Spoto, vedendo «in questa sinergia un contributo indispensabile per il miglioramento della sicurezza nei luoghi di lavoro».
Nel corso dell’evento – moderato da Alessandro Amaro, presidente Federazione Architetti Sicilia (FAS) – sono stati presentati i vincitori del contest GAe Engineering, finalizzato a individuare nuovi criteri per completare il decalogo del manifesto della sicurezza partecipata. L’iniziativa è stata patrocinata da OICE e Guamari Srl.